30° ANNIV. DELLA COMUNITA S. STEFANO MORI1

Il 14-15-16 settembre la Comunità  di Mori S. Stefano ha festeggiato i propri 30 anni di attività con un folto programma, iniziato il venerdì sera con l'apertura della mostra fotografica con circa 130 foto, documenti e 4 album messi a disposizione dei visitatori; mostra nata in seguito alla preparazione del libro dato alle stampe per l'occasione ADULTI SCOUT A MORI “ Origini e cronistoria della Comunità  MASCI MORI 1 S. Stefano. Le motivazioni che hanno portato a pubblicare questo libro, sono diverse, ma principalmente per conservare la memoria di questi trenta anni con tutti quegli amici che hanno creduto nel metodo di Baden-Powell. Trent'anni non sono pochi, è un pezzo di storia dello scautismo locale e della comunità di Mori, e sono stati soprattutto anni di crescita personale e familiare di tutti quegli adulti che si sono imbarcati in questa avventura.

Scrivere un pò di storia, consente di ricordare quanti hanno avuto la fortuna di godere la meravigliosa avventura educativa dello scautismo e anche, da ultimo ma di non minore importanza, ricordare coloro che hanno permesso con il loro impegno nel servizio educativo che ciò avvenisse.

In questo libro a raccontare la storia sono soprattutto le fotografie, espressione di attività educativa vissuta. Nel libro poche ed essenziali le foto pubblicate, perché è stato difficile scegliere quante e quali foto, ma sappiamo che molto resta nel cuore di ogni scout come storia di formazione e forza di storia vissuta.

I festeggiamenti sono continuati sabato con una tavola rotonda dal tema Lo scautismo Adulto - Fare memoria non  solo ricordare: adulti e scout in cammino, presentata da Giovanni Sosi che ha introdotto la discussione sul fare memoria che vuol dire capire più profondamente ciò che è accaduto per usarlo sapientemente nell' affrontare il presente-futuro. rivivere un'esperienza recuperando e approfondendo il giudizio di quell' esperienza, grazie al tempo passato, che non può che avere prodotto una crescita.  innanzitutto un fatto interiore, essenziale per discernere il presente e per operare in un futuro nuovo. Con la memoria il passato diventa un segno, un'anticipazione, una garanzia, una promessa per l'avvenire.

Relatori sono stati Francesco Marchetti (consigliere nazionale del MASCI) che ci ha parlato del perché fare memoria, che significa certamente anche ricordare, lanciarsi nel futuro portando con sé il proprio passato, perché è il mezzo sicuro per costruire , Littorio Prezioso (ex presidente nazionale) che ci ha parlato del nostro essere scout nella città lasciando quella traccia per un mondo migliore e don Giorgio Serafini, nostro Assistente regionale, ricordando come numerosa fu sempre la partecipazione a tutti gli incontri regionali e grazie alle attività della Comunità S. Stefano iniziò ad organizzare le Giornate dello Spirito a livello regionale.

La giornata di domenica è stata dedicata alle celebrazioni del 30.mo con Autorità e Amici.

I festeggiamenti sono ormai passati e rimanendo in tema, non resta altro che ricordare i tre giorni organizzati per non dimenticare questo speciale avvenimento.

Che dire sono stati giorni pieni di gioia per la presenza di tanti amici adulti scout provenienti da tutta la regione alle varie manifestazioni, di soddisfazione per aver potuto allestire una mostra fotografica di questi trent'anni dove volti e sorrisi hanno ricordato amici vecchi e nuovi; soddisfazione pure per la partecipazione alla tavola rotonda, alla quale i relatori hanno dato lustro con la loro esperienza nell'esporre il tema proposto sul fare memoria. La presentazione poi del libro "ADULTI SCOUT A MORI Origini e cronistoria della Comunità  MASCI MORI 1 S. Stefano" è stato un vero traguardo per i nostri ricordi e non solo per questo.

La riconoscenza della Comunità  va a tutti coloro che hanno partecipato alle celebrazioni del ns. 30.mo la domenica 16 settembre, ai doni ricevuti, onorati della presenza del ns. Segretario nazionale Alberto Albertini che ci ha parlato del servizio, del segretario regionale, della Comunità  Il Gelso, che generosamente ci ha dato una mano nei preparativi per questa occasione, del Sindaco, al quale è stato donato il fazzolettone MASCI, e Assessori comunali, del ns. coofondatore don Fabrizio Tomasini, del gruppo AGESCI al completo per la concomitanza con l'inizio delle loro attività e con il quale il filo che ci unisce è sempre più forte e saldo, ai responsabili regionali AGESCI che hanno voluto essere presenti.

Abbiamo dato inizio alle celebrazioni con l'alzabandiera, con la lettura della Legge Scout e il canto della Promessa. Don Tarcisio durante la S. Messa ha avuto parole di incoraggiamento nella nostra attività sia in seno alla comunità  parrocchiale che civile, e questo soprattutto grazie ai nostri Assistenti, don Fabrizio e don Cosma, che ci hanno indirizzato là dove c'è il CUORE. Ha ricordato "che il nostro secondo motto è IL SERVIZIO ed è questo il nostro punto di forza che crea un'encomiabile testimonianza".

Un grazie va pure ai nostri Magistri succedutisi nel tempo che con la loro sensibilità  hanno fatto sì che le attività fossero mirate agli obiettivi del Patto Comunitario.

Il lauto pranzo offerto dal gruppo AGESCI è stato l'inizio di un pomeriggio in allegria compagnia, dove il mago Claudio ci ha divertiti con le sue magie.

L'ammaina bandiera ha concluso la giornata, e con un pò di tristezza nel cuore, abbiamo salutato i nostri amici per sicuramente trovarci tra poco nelle varie attività regionali. Il Magister Giuliano ha dato commiato a tutti con una frase che B.P. ebbe a scrivere: "Nel vostro passaggio in questo mondo, che ve n'accorgiate o no, chiunque voi siate e dovunque voi andiate, state lasciando dietro di voi una traccia"!

La nostra amica Olga della Comunità di Trento S. Maria ci ha inviato un messaggio che, tra l'altro diceva:

"Quale dunque il ruolo degli Adulti Scout? Affiancare i giovani, fare memoria, per non fare gli stessi errori. Camminare con gli Adulti, promuovere la crescita di Comunità come è già avvenuto, appunto a MORI, con la formazione della Comunità il Gelso. Ma soprattutto essere adulti liberi, responsabili, capaci di trasmettere il nostro slancio, il nostro entusiasmo, con la Carità che invece, spesso manca. Ci ricorda l'invito di Baden Powell: " guardare lontano... ma ricordati di voltarti indietro, di ancorarti. E' il mezzo sicuro per costruire il presente, il futuro ! ".

Dunque, Alziamoci, rimettiamoci in cammino con fiducia: Alle porte c'è l' anno 2012/2013 ! e cogliamo ogni opportunità di stare insieme; la gioia e l'amicizia rafforzeranno il nostro spirito di servizio.

Buona Strada e che il nostro patrono S. Stefano ci aiuti a continuare.

 

 


Ultimo aggiornamento (Lunedì 27 Gennaio 2014 20:01)

 

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