San Giorgio a Bolzano 2005

L'incontro sembrava nato male. Dopo diversi tentativi per reperire un posto per due giorni, finalmente uno spiraglio di luce: si rende disponibile il centro vocazionale diocesano di Bolzano. Bellissimo posto, ai piedi della montagna, un posto assolutamente silenzioso con ampia disponibilità di posti-letto. Gli unici importuni potrebbero essere gli animali selvatici. Proprio un posto per degli scout. Si attendono le adesioni che non arrivano. Il giorno dell’incontro s’avvicina, le prenotazioni sono minime, Giorgio, che si fa? Riduciamo l’incontro ad un solo giorno? E’ meglio, forse vi saranno più partecipanti. Pazienza, in fondo l’errore è stato anche degli organizzatori che non hanno tenuto conto del lungo fine settimana, cadendo il 25 aprile di lunedì e poi le cresime, gli impegni parrocchiali, la famiglia che giustamente ha le sue esigenze. La giornata si presenta un po’ coperta, c’è minaccia di acqua. Non importa, l’importante è trovarci, passare una giornata in allegria. A piedi raggiungiamo la parrocchiale di Oltrisarco, potremo partecipare all’Eucarestia con la popolazione locale, è un modo anche questo per farci conoscere. Anche il parroco si fa promotore della nostra esistenza. Un buon pranzo, preparato con tanto amore dalla Comunità “I Salvans” porta serenità e voglia di ridere e scherzare. Al pomeriggio una breve passeggiata lungo il sentiero che porta al colle del Virgolo. Piove, ma siamo tutti ben riparati dagli ombrelli. Il sentiero è facile, una leggera salita tra le piante con vista su Bolzano Sud, la Zona industriale, l’autostrada, l’Isarco. C’è foschia e ciò impedisce di ammirare il resto della città. Sul Virgolo vi sono diverse cose da poter ammirare: i resti dell’antico castel Weinegg, sede dei funzionari del Vescovo di Trento. C’è la chiesetta di S.Vigilio, una delle sette chiesette che delimitavano il percorso verso il duomo di Bolzano. Di sette ne rimangono solo due e questa di S.Vigilio ne fa parte. Ci sarebbe poi la chiesa del Calvario, peccato che la si possa visitare unicamente il Venerdì Santo.
Giunti al Virgolo veniamo accolti da una sorpresa: Beppino conosce il custode della chiesetta di S.Vigilio. E’ in casa e ben volentieri ci apre la chiesa e ci fa da Cicerone. Emerge il fatto che lui è il genero del vecchio proprietario del maso e quindi conosce molto bene tutta la storia di questo antico luogo sacro. Antico sì perché la costruzione è menzionata sin dal 1275. E’ di architettura romanica.
Essa conserva, sulla facciata, affreschi di scuola veronese del 1400 (Allegoria della buona morte ed altre scene). Interessanti le pitture interne, tutte di scuola bolzanina, chiaramente rifacentesi alla scuola giottesca, del 1370 ca. Sono affreschi ben conservati che riguardano Storie di Maria, l’Annunciazione, le vergini savie e quelle stolte, Caino e Abele, i santi Virgilio ed Anna, gli Apostoli, Storie di S.Vigilio.. Sono ben conservati anche se la chiesa, come capitato a tante altre, durante le varie guerre succedutesi nel tempo, era stata trasformata in stalla e le pitture erano state nascoste da una mano di calce. Il custode, gentilmente, ci apre anche chiesa del S.Sepolcro, che sorge un po’ più sotto. Si tratta di una elegante costruzione barocca, a pianta centrale, degli architetti Andrea e Pietro Delaiti. (1684). All’interno vi sono altari ben rifiniti, stucchi , affreschi. Tutt’attorno, seguendo un percorso logico, sono sistemate statue in legno del XVII secolo, a grandezza normale, raffiguranti i vari personaggi della Via Crucis. Tali statue facevano mostra di sè nelle varie cappelle poste lungo la strada che dal ponte Loreto s’inerpica sul Virgolo e che costituiva l’antico percorso dei fedeli che si recavano alla chiesa del S.Sepolcro ed a visitare il Calvario eretto sul retro della stessa.
Un percorso così ben guidato riempie i cuori di gioia oltre a fornire una conoscenza diversa di una città apparentemente come tante altre. Si scoprono cose nuove, brani di storia passata, quando qui imperavano antiche famiglie di conti, principi, duchi e Vescovi-principi che combattevano tra loro per la conquista di pezzetti di terra o per imporre una loro visione di vita. Grazie ad un uomo semplice, ma di profonda cultura, abbiamo respirato un’aria diversa, rivissuto momenti di fede passata, ma sempre presente nella gente dall’animo semplice e priva di quella malizia che ottenebra.
E’ stato un S.Giorgio diverso, più culturale che ludico, ma credo ne sia valsa la pena.


 

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